Il coro San Marco nasce nell’estate del 1992, dall’iniziativa di un gruppo di amici, nella parrocchia di San Marco di Camposampiero, in provincia di Padova. Iniziando con incontri saltuari, soprattutto in occasione dell’animazione liturgica delle feste più importanti, è poi passato, con l’aumento dei componenti, ad una struttura più definita e ad un regolare impegno nel canto e nell’animazione parrocchiale.

Lo spirito del coro è di testimoniare la fede attraverso il canto del nostro tempo, usando strumentie arrangiamenti anche un po’ al di fuori della tradizione della musica religiosa, facendo sempre comunque risaltare la voce, questo meraviglioso strumento di cui l’uomo è dotato. Per questo motivo, il coro non basa il proprio repertorio su uno specifico genere musicale, ma sceglie di interpretare tutti quei brani che siano in grado di suscitare emozioni nel cantarli. Vi sono pertanto brani per sole voci – a cappella – ma anche brani con arrangiamenti musicali di vario tipo, canti in lingua italiana, latina o inglese, brani tradizionali, o pezzi moderni; alcuni vengono eseguiti secondo l’arrangiamento originale, ma più spesso l’armonizzazione viene personalizzata per adattarla alle caratteristiche del coro.

Fin dall’inizio è presente anche una produzione di brani originali, spesso basati su passi delle Scritture, musicati ed arrangiati da componenti del coro stesso. Il coro partecipa a rassegne di musica sacra e si adopera frequentemente per iniziative a sfondo umanitario. Nel 2001 Il Coro San Marco si è costituito associazione culturale.

Finalità principale del Coro San Marco è la diffusione del messaggio cristiano attraverso il canto corale. Ferma restando la centralità della parola di Dio rispetto alla musica, quest’ultima può tuttavia costituire un importante veicolo della Parola, suscitando in chi ascolta emozioni e sentimenti che aiutano a vivere con maggior intensità il significato delle parole stesse.

Attraverso una particolare forma di coralità, in cui gestualità e aspetti scenografici sono volutamente ridotti al minimo per consentire che il canto discenda, senza distrazioni, nell’animo di chi ascolta, è possibile vivere con particolare intensità l’esperienza della parola di Dio e sperimentare quanto questa possa essere aiutata dalla musica nel penetrare le profondità del nostro animo (Chi canta prega due volte, S. Agostino).